venerdì 7 settembre 2018

VINCENZO FONTANA, Rendicontazione sociale



II. SS. "Galileo Galilei" di Canicattì (AG)

RENDICONTAZIONE SOCIALE del DIRIGENTE SCOLASTICO

PROF. VINCENZO FONTANA

Anno Scolastico 2017-2018





Premessa

La pratica della Rendicontazione Sociale deriva dalla tradizione anglosassone, si basa su due concetti, accountability e shareholders/stakeholders e, in ultima analisi, arricchisce anche la professionalità e l’autorevolezza dei docenti dell’istituzione scolastica.
Il termine accountability può essere reso in lingua italiana con la “capacita di rendicontare pubblicamente gli obbiettivi raggiunti e le modalità con le quali le risorse assegnate sono state utilizzate per cogliere quegli obiettivi”.
Il termine shareholder/stakeholder si riferisce ai portatori di interessi interni ed esterni, ovvero tutti coloro i quali, a vario titolo, sono interessati ai risultati raggiunti: la comunità scolastica in senso stretto, la società in senso lato (studenti, genitori, docenti, personale scolastico, associazioni), le istituzioni governative da cui si dipende e con le quali si interagisce (ministero, ufficio scolastico regionale, comune, provincia, enti locali e/o territoriali).
Pertanto, la Rendicontazione Sociale è uno scambio, qualcosa nato da un confronto tra le scelte educative compiute dalla scuola e declinate nel PTOF e quanto la stessa riesce a raggiungere in termini di risultati, in coerenza con gli obbiettivi generali di istruzione.
Il riferimento normativo deriva dal DPR n. 80 del 28 marzo 2013 (Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione) all’articolo 6.
I principi su cui si basa la nostra Rendicontazione Sociale sono i seguenti:
• Chiarezza: la Rendicontazione Sociale è destinata ai portatori di interessi interni ed esterni, pertanto useremo un linguaggio accessibile a tutti.
• Coerenza: i risultati illustrati sono coerenti con la progettazione da cui è partita la scuola, dagli obiettivi prefissati, per offrire a tutti un nesso coerente tra punto di partenza, percorso di lavoro e risultati raggiunti.
• Completezza: il documento contiene tutte le informazioni utili sui risultati, in riferimento alle ricadute sociali, economiche e ambientali.
• Inclusione: chiara mappatura di tutti i portatori di interessi: studenti, genitori, docenti e personale ATA, associazioni, enti territoriali, istituzioni.
• Rilevanza: le attività e i processi adottati per arrivare ai risultati sono atti pubblici, descritti in modo chiaro e dettagliato. 
• Periodicità: la Rendicontazione Sociale ha una valenza triennale ed è legata al PTOF ma va declinata ogni anno per “rendere conto” e operare eventuali aggiustamenti in itinere.
• Trasparenza: il procedimento di rilevazione dei risultati è chiaro ed esplicito al lettore.
• Veridicità: il documento “de quo” rappresenta informazioni verificabili, su tutti i risultati con tutte le positività ed eventuali negatività.
Il percorso per arrivare alla stesura finale di questo documento fa riferimento ai documenti fondamentali della istituzione scolastica: il Rapporto di Autovalutazione e il Piano di Miglioramento, in coerenza con la progettazione del PTOF ma anche all’Atto di indirizzo del dirigente scolastico e, pertanto riferisce su:
• Identità della scuola – essenziale e il RAV, come si diceva prima, il quale è un vero e proprio documento di autovalutazione o di valutazione interna a cura del Nucleo Interno di Valutazione. 
• Relazione di scambio sociale: Cercheremo di chiarire la relazione tra le risorse messe a disposizione e le azioni dell’istituzione scolastica, azioni atte a costruire competenze per contrastare il disagio e promuovere le eccellenze, a coinvolgere gli studenti e le famiglie, a promuovere la cittadinanza attiva e lo sviluppo del senso civico, la tutela e il rispetto dell’ambiente.
• Il governo delle risorse: Farò riferimento alle risorse materiali (economiche, finanziarie, patrimoniali) e immateriali (personale scolastico), con un breve riferimento alle modalità di investimento scelte, estrapolandole dal Programma Annuale e dalle sue verifiche periodiche.
• I risultati raggiunti: infine i risultati raggiunti. Sono messi in evidenza i risultati degli apprendimenti come rilevati dalla nostra Istituzione scolastica con prove di verifica standardizzate negli anni e rilevate dall’Invalsi.
La Rendicontazione sociale del Dirigente scolastico dell’II.SS. “Galileo Galilei” di Canicattì è basata sulle attività progettate ed implementate nell’anno scolastico 2017-18, con riferimento agli obiettivi del RAV dell’anno scolastico 2016/17, dell’Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico del 15 settembre 2017 e del Piano di Miglioramento per l’anno scolastico trascorso; documenti che fanno parte del PTOF triennale e che hanno valenza di modifiche in itinere nelle parti non previste nel documento inziale.

OBIETTIVI DI PROCESSO

1° Obiettivo: assicurare l’acquisizione dei livelli essenziali di competenze in italiano e matematica (misurate con le prove standardizzate nazionali) per tutti gli studenti del primo biennio
2° Obiettivo: Costruire il curricolo d’Istituto, contenente i curricula d’indirizzo di studio, sulla base dei bisogni formativi degli alunni. Costruire competenze disciplinari e formative in accordo con i bisogni formativi del territorio, utilizzando percorsi pluridisciplinari con la metodologia dell’alternanza scuola – lavoro. Personalizzare il curricolo degli alunni attraverso la flessibilità organizzativa (classi aperte parallele e laboratoriali).
3° Obiettivo: realizzare modelli di apprendimento innovativi attraverso le moderne tecnologie informatiche (LIM, digital devices, classi virtuali e libri digitali); creare nuovi percorsi degli studenti in ambienti diversi dall’aula (laboratori scientifici e multimediali, biblioteca, aziende ed enti del territorio).
   I risultati raggiunti soni legati come si accenna in premesse alle tre canoniche “performance” della Istituzione scolastica: quella didattica, quella organizzativa e quella gestionale, economico-finanziaria.

CLASSI PRIME

   In particolare, nell’anno scolastico 2017/18, si può rilevare che le azioni messe in campo, coerentemente con il Piano di Miglioramento, hanno fatto in modo che i risultati raggiunti nel primo biennio siano fortemente coerenti con gli obbiettivi di processo, messi in relazione alla rilevazione dei risultati delle prove Invalsi. Nello specifico, nelle classi prime gli alunni non ammessi alla classe successiva sono solo 1,3% mentre gli alunni con sospensione di giudizio sono il 7,7%. Tutto ciò, come di diceva, in coerenza con gli esiti delle prove Invalsi del 2017 (quelli di quest’anno non sono ancora disponibili), i quali son in lento ma costante miglioramento.
   Si può affermare che, con l’impegno di tutta la comunità scolastica, gli obiettivi di processo sono quasi raggiunti con un anno di anticipo, anche in virtù del fatto che gli stessi erano già stati individuati prima della legge 107/2015, poiché la nostra Istituzione Scolastica aveva partecipato alle due sperimentazioni: quella del CAF (Common Assessment Framework) e soprattutto a quella ministeriale del VALeS.
   Ma solo per le classi prime bisogna rilevare un problema o criticità manifestatosi negli ultimi due, tre anni. In queste classi gli alunni non scrutinati sono il 29,2%. La cifra è talmente alta che non può trattarsi solo di abbandono né tantomeno di evasione dell’obbligo di istruzione. Piuttosto, è stato rilevato dal Dirigente scolastico di concerto con gli Organi collegiali che si tratta di alunni che dopo avere effettuato l’iscrizione nella nostra scuola vengono intercettati da enti di formazione i quali promettono mari e monti sul piano dell’acquisizione di competenze professionali come parrucchiere, per esempio, e poi lasciati al loro destino. Tanto è vero che dal secondo anno in poi, si rileva una forte richiesta di iscrizioni da alunni che delusi da queste esperienze chiedono di fare parte della nostra istituzione scolastica.
Dunque, è un dato macroscopico solo per il primo anno, tant’è che l’incidenza della stessa voce “non scrutinato” già al secondo anno scende al 5, 6%, al terzo anno si attesta al 7,35, al quarto anno crolla al 2% e, infine al quinto anno scende alla soglia strutturale dell’1,6%.
È indifferibile ed urgente che la nostra istituzione scolastica rimoduli la propria offerta formativa per soddisfare le esigenze anche di quella parte del territorio che non appare interessata all’offerta contenuta negli indirizzi di studio esistenti.
   Una prima risposta a questo problema è stata data dal Collegio dei docenti del 15 giugno e dal Consiglio di Istituto del 6 luglio scorsi. I due Organi Collegiali, su proposta del Dirigente scolastico, hanno deliberato la costituzione di una Rete con il “Centro di formazione Toniolo” di Canicattì, secondo quanto previsto nell’avviso 4 dell’Assessorato regionale Istruzione e Formazione del 21 maggio 2018. L’obiettivo è intercettare tutti quegli alunni che vogliono coniugare l’obbligo di istruzione con la formazione professionale ed offrire loro, dopo l’acquisizione di una qualifica professionale, potere continuare gli studi fino al diploma nella nostra stessa istituzione scolastica.
 Avere individuato il problema e avere proposto una soluzione è già tanto. Con le dovute verifiche nell’anno scolastico 2018/2019, si potrà a consuntivo studiare meglio la fenomenologia del problema e suggerire soluzione sempre più adeguate per contrastare l’elusione e l’evasione dell’obbligo di istruzione.

CLASSI SECONDE

I risultati di apprendimento finali delle classi seconde sono più omogenei in quanto: i promossi sono il 74,7% del totale degli alunni; i non ammessi alla classe successiva sono esattamente il 6,0%, i non scrutinati sono solo il 5, 6 per cento e gli alunni con sospensione di giudizio sono il 13, 7%. Come si rileva con estrema facilità, gli ammessi alla classe terza sono quasi il tredici per cento in più rispetto al primo anno in quanto i non scrutinati sono crollati dal 29,2% del primo anno al 5,6% secondo anno, quasi il 23 percento in meno. Appare evidente che il risultato è frutto dell’azione della nostra comunità scolastica, la quale è vicina al raggiungimento del relativo obiettivo di processo che riguarda gli alunni delle classi seconde.

CLASSI QUINTE

Per le classi quinte l’obiettivo di processo recita nel modo seguente: “migliorare il complesso delle valutazioni finali degli alunni al termine del percorso di istruzione secondaria di secondo grado”. L’attivazione di percorsi formativi individualizzati pluridisciplinari, ha consentito agli alunni di affrontare serenamente le prove dell’Esame di Stato con risultati, in generale, positivi. Per le classi quinte forniamo una griglia per ogni classe in modo tale da fornire una lettura il più possibilmente oggettiva e potere rilevare possibili varianze tra una classe e l’altra.

Sede centrale AFM - Canicattì

Classe        60-69           70-79        80-89         90-99         100.   
5^A  AFM   5 = 17%      14 = 48%  4 =14%     4 =14%     2 =7%
5^B  AFM   6 =23%       15 =57%   4 =15%     1 =4%       ====
5^C  AFM   6 = 28,5%   6 =28,5%  5 =23%     2 =9,5%    1 =5%
5^D AFM    3 =15%       5 =26%     7 =37%    3 = 16%    1 =6%
5^E AFM    3 =25%       6 =50%     3 =25%     =====     =====

Due dati saltano subito all’occhio: 1. Il notevole calo della percentuale di valutazione nella fascia 60-69 e, considerato che questo era il problema principale da affrontare e risolvere, è un dato positivo. 2. La varianza tra le classi con oscillazioni che superano il dieci per cento. Per la seconda considerazione, bisogna rilevare che la riduzione della varianza di valutazione tra le classi è un fenomeno complesso sul quale il dirigente scolastico ha messo mano fin dalle classi prime (criteri di formazione delle classi, assegnazione dei docenti alle stesse, prove omogenee di rilevazione delle competenze in entrata, classi aperte parallele, …) e, pertanto comporta un processo lungo per il raggiungimento di questo obiettivo.

Sede associata AFM – Naro

Classe        60-69         70-79        80-89         90-99         100      
5^A AFM    3 =16%     6 =33%     7 =39%     1 =5,5%    1 =5,5%
5^B AFM    2 =14%     1 =7%       4 =29%     5 =36%     2 =14%

I risultati nella sezione associata di Naro sono più omogenei rispetto alla sede centrale in quanto: 1. Non esiste varianza tra le due quinte; la percentuale della fascia di valutazione 60-69 è talmente bassa che può ritenersi strutturale anche se un margine di miglioramento è reale. Ma si tratta di risultati che riguardano due classi e non già cinque come nella sede centrale dove si rileva, altresì, una eterogeneità della provenienza degli alunni, poiché Canicattì fa capo a un comprensorio di diversi comuni.

Sede centrale CAT – Canicattì

Classe        60-69         70-79        80-89         90-99         100     
5^A CAT     ======   6 =46%     3 =23%     4 =31%     =====
5^B CAT     11 =49%   6 =26%     5 =22%     1 =4%       =====

I risultati tra le due classi sono molto eterogenei, con forte varianza di valutazioni finali, dovuta al fatto che una classe è stata meno numerosa dell’altra, ma anche al fatto che i problemi dell’indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio sono quasi esistenziali in quanto negli ultimi anni, nonostante parte delle sperimentazioni didattiche (ASL, classi aperte parallele, …) abbiano coinvolto le classi di cui si parla, come si vede, i risultati sono solo parzialmente soddisfacenti. Bisogna insistere sull’innovazione, sulle modalità di fare scuola, sul rapporto docente discente, sul coinvolgimento delle famiglie e, non ultimo, sul rendere più affascinanti i curricoli di questo indirizzo.

Sede Centrale IPA – Canicattì

Classe        60-69     70-79            80-89         90-99         100   
5^A IPA     ====    9 = 56,25%    4 = 25%    2 =12,5%  ====

Trattandosi di un’unica classe non si può parlare di varianza ma l’obiettivo di ridurre la valutazione finale della fascia più bassa è stato pienamente raggiunto, atteso che non si rilevano alunni con una valutazione tra il sessanta e il sessantanove. Gli insegnanti stanno lavorando molto bene, considerato che l’indirizzo “de quo” fa parte della nostra istituzione scolastica da due anni e che necessita ancora di qualche anno per diventare appetibile al territorio.

PROVE INVALSI

Come si è detto sopra, le prove INVALSI sono quelle del maggio 2017, poiché i risultati di quest’anno non sono ancora disponibili. Dal loro esame risultata chiaro un “trend” al miglioramento lento ma continuo verso il dato regionale e nazionale delle scuole della stessa tipologia di indirizzi. Ad ogni buon fine si allegano alla presente i grafici dei dati di cui si parla.

AZIONI IMPLEMENTATE PER RAGGIUNGERE CIASCUN OBIETTIVO DI PROCESSO

Con riferimento ai documenti della nostra Istituzione scolastica e, in questo caso, al Piano di Miglioramento, il Dirigente scolastico riferisce che le azioni ivi previste sono state tutte implementate. Con riferimento ai seguenti Obiettivi di processo “Costruire il curricolo di Istituto, contenente i curricula d’indirizzo di studio, sulla base dei bisogni formativi degli alunni. Costruire competenze disciplinari e formative in accordo coi bisogni del territorio, utilizzando percorsi pluridisciplinari con la metodologia dell’alternanza scuola lavoro. Personalizzare il curricolo degli alunni attraverso la flessibilità organizzativa (classi aperte parallele e attività laboratoriali)”, e “favorire il pieno sviluppo nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà sociale attraverso percorsi formativi specifici in tutti gli ambiti disciplinari”, la nostra Istituzione scolastica ha, in particolare, focalizzato la sua attenzione sulla didattica orientativa e la costruzione del curricolo verticale, utilizzando pienamente la metodologia della ASL per aiutare gli alunni, attraverso percorsi personalizzati, a costruire le proprie competenze disciplinari e di vita (life skills). Un Progetto PON ci ha consentito di progettare l’alternanza scuola lavoro all’estero, creando un vero e proprio valore aggiunto. Dopo l’esperienza non positiva dell’anno scorso a Malta, abbiamo preferito scegliere un luogo dove abbiamo avuto negli anni precedenti, col Programma Leonardo, buoni risultati anche sotto il profilo della costruzione di “life skills”: l’Irlanda del Nord. Questo PON ha la caratteristica di azione per il miglioramento delle competenze di eccellenza degli alunni.
Con riferimento all’obiettivo regionali: “ridurre la varianza di risultati tra gli alunni nei vari corsi dello stesso in dirizzo di studio nelle prove standardizzate di Italiano e Matematica”, l’azione implementata ha riguardato non solo le esercitazioni per le classi coinvolte sulle prove Invalsi degli anni precedenti bensì una rilettura dei testi per una loro migliore comprensione e una loro coniugazione in termini di competenze.
Con riferimento al secondo obiettivo regionale “ridurre la dispersione scolastica e l’abbandono degli alunni in tutti gli indirizzi di studio”, come azioni valgono tutte le attività didattico-educative implementate per il miglioramento delle prestazioni degli stessi e, in particolare, attività laboratoriali e per classi parallele al di fuori dell’aula scolastica sfruttando gli spazi come ambienti di apprendimento. L’uso delle moderne tecnologie informatiche (LIM, digital devices, classi virtuali e libri digitali) hanno consentito, altresì, di aumentare la motivazione ad apprendere degli alunni con difficoltà di apprendimento. Per questi obiettivi è stato utilizzato, altresì, come azione un PON sulle competenze di base.
Per gli alunni con BES (bisogni educativi speciali), distinguendo tra DSA, difficoltà di apprendimento (esogene endogene) e alunni con disabilità sono state implementate azioni che hanno riguardato attivazione di moduli di apprendimento pluridisciplinari alternativi al percorso di studi, come la scrittura creativa, teatro, sport, ecc. Un PON sull’inclusione si configura come ulteriore azione per raggiungere gli obiettivi “de quo”.
Sulle “competenze di cittadinanza” la nostra istituzione scolastica ha fatto tanto, organizzando eventi e partecipando a seminari sui diritti dell’uomo e del cittadino, che hanno avuto una ricaduta intensa sull’educazione e sulle competenze dei nostri alunni.
È stata curata con attenzione l’eccellenza di quegli alunni dei vari indirizzi che si sono segnalati per gli obbiettivi raggiunti. Per questi sono stati organizzati percorsi formativi personalizzati con risultati di eccellenza nei vari luoghi formativi d’Italia.
Tutte le azioni previste dal PDM sono state progettate e implementate, in funzione del raggiungimento dei vari obiettivi individuati, ai vari livelli dell’organizzazione della nostra istituzione scolastica: Collegio dei docenti, Dipartimenti disciplinari, Consigli di classe con il coinvolgimento continuo del Consiglio di Istituto. Le risorse utilizzate, nella massima trasparenza, sono state quelle del miglioramento dell’offerta formativa, dell’alternanza scuola lavoro, della formazione docente, dei progetti PON in coerenza con le attività curricolari ed extra.
Un capitolo a parte merita l’azione che riguarda la formazione docente, fondamentale per affrontare l’innovazione didattica e i nuovi ambienti di apprendimento. La nostra istituzione scolastica è sia capofila di ambito sia Polo formativo dell’ambito 02 della Regione Sicilia.
Nell’affrontare la formazione e l’implementazione di quanto previsto dal Piano Nazionale della Scuola digitale ci siamo avvalsi sia del Piano triennale della nostra istituzione scolastica sia delle attività di formazione docente ed ATA individuate per l’ambito e, pertanto, anche per la nostra scuola. Tutto quanto coniugato con la nostra scelta di adottare i libri di testo “book in progress” i quali hanno consentito ai docenti di adottare la metodologia della “didattica breve”, di personalizzare il curricolo. La nostra istituzione scolastica ha altresì, abbattuto il costo dei libri di testo per il primo biennio.
Sotto il profilo gestionale e finanziario, il dirigente scolastico in dipendenza delle direttive di massima al DSGA, ha implementato il Programma annuale in piena coerenza con le attività previste dal PTOF e alla data del 30 giugno 2018 tutte le attività didattiche programmate sono state realizzate nella loro pienezza senza rinvii o discostamenti significativi dalla progettazione iniziale.
Il controllo di gestione del Dirigente scolastico si è sviluppato sia sotto il profilo didattico-organizzativo, sia sotto il profilo gestionale finanziario anche con interventi, all’uopo, autocratici. Questo documento si avvale del conforto sia delle deliberazioni del Collegio dei docenti del 15 giugno, sia dell’approvazione del Consiglio di Istituto del 6 luglio scorsi. Tutte le risorse materiali e immateriali sono state mobilitate ed impiegate per perseguire la “mission” e la “vision” della nostra istituzione scolastica.
I destinatari sono tutti i portatori di interesse interni ed esterni.
Sarà pubblicato sul sito web della nostra istituzione scolastica in modo tale di essere accessibile alla visione e alla lettura di tutti.

Canicattì 31 luglio 2018

Il Dirigente scolastico
Prof. Vincenzo Fontana

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